Uber da quest’anno vuole espandersi in Italia e, dopo l’emergenza covid, estendere il suo servizio “Uber Black” in altre due città oltre a Milano e Roma. Ad annunciarlo è stato Lorenzo Pireddu, General Manager di Uber Italia, parlando come relatore alla quarta edizione della Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility. “La nostra visione per l’Italia, dove nel 2019 oltre 4 milioni di persone hanno aperto la App Uber e che vede un rapporto taxi/macchine con conducente per numero di abitanti tra i più bassi d’Europa, è di diventare una vera e propria piattaforma di mobilità che includa diverse alternative di trasporto: dagli NCC ai taxi, dalle biciclette elettriche ai monopattini fino alla possibilità di includere nella pianificazione di viaggio anche il trasporto pubblico locale”, ha detto Pireddu. Il gruppo vuole aumentare la presenza in più città, con un prodotto differenziato, garantendo tutte le misure di sicurezza richieste dalla specifica situazione post lockdown. “Entro la fine dell’anno – ha spiegato – lanceremo il servizio Uber Taxi a Napoli, servizio già attivo dal 2018 a Torino, ed estenderemo il servizio Uber Black in altre due città italiane oltre a Milano e Roma. In questo modo saremo presenti, entro la fine del 2020, in sei città italiane, permettendo così a circa 11 milioni di persone (ovvero circa il 20% della popolazione italiana) di avere la possibilità di accedere alla app Uber e ai suoi servizi”. Il tutto, ha aggiunto, “contribuendo al dibattito insieme a tutti gli operatori e lavorando con le istituzioni a una riforma che tutto il settore sta aspettando da oltre 20 anni e che recepisca la recente sentenza della Corte Costituzionale: una pietra miliare in tema perché sancisce che il problema principale è costituito dalla mancanza di un quadro legislativo coerente e completo, che tenga conto di tutte le potenzialità offerte dalle piattaforme digitali”.