Nel corso di ‘Campania Sport’, su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentatoil pari tra Fiorentina e Napoli nel suo editoriale: “Finisce qui il percorso europeo del Napoli salvo prova contraria, ossia il suicidio sportivo della Fiorentina. La squadra di Italiano, visto il recupero che deve fare il 2 giugno a Bergamo, ha due trasferte davanti a sé: il Cagliari e l’Atalanta. Dopo il 2-2 di stasera abbastanza pirotecnico con due gioielli che incastonano la partita a livelli altissimi: le punizioni di Biraghi e di Kvaratskhelia, due perle di una partita divertente tutto sommato, fa sì che questa Fiorentina con un solo punto in due partite non può essere più raggiunta né dal Napoli né dal Torino. E’ quindi ottava matematicamente facendo un solo punto. Infatti se Fiorentina e Napoli arrivassero anche a 55 pari, i viola forti della vittoria per 3-1 al Maradona sono avanti negli scontri diretti. Anche se l’ambizione dei viola è quella di andare in Europa League attraverso la vittoria della Conference.Se la Fiorentina vince la Conference League si apre un tema regolamentare ancora non chiarissimo. La gran parte degli osservatori sostiene che il nono posto non conta per entrare in Europa qualora vincesse la Fiorentina la Conference. Si avrebbe una situazione con cinque o sei squadre in Champions, a seconda se l’Atalanta vince o non vince l’Europa League, e due o tre squadre in Europa League nel caso in cui la Fiorentina vinca la Conference. Non ci sarebbe posto per l’Italia in Conference, che lo perderebbe ma c’è un’interpretazione regolamentare che dice che all’Italia spetta un posto in ogni coppa. Ad esempio la Christillin del board della Uefa sostiene questa interpretazione regolamentare, l’ha detto in settimana ai microfoni di qualche radio napoletana. Credo che sia vero che non ci sia posto in Conference per un’italiana qualora vinca la Fiorentina, ma ci riserviamo di verificare se c’è questa scappatoia regolamentare e se si scopre all’ultimo momento che il nono posto possa essere buono, sarebbe lo il famoso stellone di De Laurentiis. Ma attenzione, il nono posto non è affatto sicuro. Perché il Napoli è +2 sul Torino che deve ancora giocare. Ha una partita difficile con il Milan in casa e all’ultima giornata va a Bergamo, l’Atalanta dopo la gara di Lecce ospiterà proprio Torino e Fiorentina. Quindi il vero arbitro della Conference è Gasperini, che se poi fosse l’allenatore del Napoli sarebbe proprio lui a decidere se possa partecipare o meno alla prossima Conference. Guardate a cosa siamo ridotti, a fare i conti per l’ottavo posto. Una squadra con lo scudetto sul petto. Ma tant’è questa stagione da incubo sta per terminare. Anche questa sera abbiamo visto una cosa che Cannavacciuolo ha intitolato ‘Cucine da incubo’, noi abbiamo ‘Difesa da incubo’. Ci facciamo i gol da soli, ormai è prassi. Anche se, devo dire la verità, il primo gol è firmato arbitro. Perché Marchetti non dà una punizione chiarissima su Kvara, sulla prosecuzione dell’azione Lobotka fa fallo di mano e Biraghi mette una punizione meravigliosa. Il secondo, poi, ci abbiamo pensato direttamente noi: la famosa uscita dal basso che diventa gol dall’alto degli avversari. La regaliamo e vanno a segnare, noi siamo straordinari nella generosità. E chi segna? Nzola: uno che non segna mai. La nostra collezione di purpi d’attacco messi a prendere il pesce con la botta li facciamo diventare calciatori. Siamo un popolo di generosi… non c’è niente da fare. Un altro pesce preso con la botta che fa gol, complimenti vivissimi! Ovviamente partirà il dileggio di Meret, perché lo sport di Napoli è questo, in verità hanno sbagliato i compagni. Io a Meret stasera in pagella vorrei dargli 10, ma soprattutto per un motivo per il fegato a pezzi che si fa avendo quei purpi davanti a sé. E’ un’annata così, domenica sera faremo un editoriale dedicato alla conferenza stampa pessima di Palazzo Petrucci. Ma stasera parliamo di calcio. Uno dei migliori Napoli da trasferta della stagione, che tranne il blackout nel finale del primo tempo ha fatto una discreta partita. Ai punti l’avrebbe anche meritata di vincere, ha avuto buone occasioni, la solita insipienza di Calzona nel saper gestire i cambi e a leggere la partita. Tant’è se uno nasce secondo non finisce primo”.

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