"La Nazionale è sempre stato un obiettivo, ma bisogna essere razionali, dopo una stagione così non mi aspetto chissà che cosa. Se dovesse arrivare un regalo non lo rifiuterei. In Nazionale deve andarci chi sta bene e chi è più in forma. Se Spalletti ritiene di aver bisogno di un giocatore di esperienza per poter competere in queste manifestazioni non posso certamente rifiutare". Così Ciro Immobile, attaccante della Lazio, dice la sua sulla propria convocazione per Euro 2024 a margine dell'EA7 World Legends Padel Tour organizzato a Roma. Poi, sulla squadra biancoceleste, sottolinea di avere ancora "due anni con la Lazio, mi trovo bene, non vedo motivo di andare via". Poi, sul rapporto con Tudor, ammette che "siamo stati bravi a capire subito quello che cercava perché veramente siamo passati da un estremo a un altro. La Lazio ha fatto una scelta per il futuro, stiamo facendo un percorso. Ci ha dato la scossa che ci ha permesso di risollevarci un pochino in campionato", le sue parole. Infine un pensiero sull'addio di Sarri e sulle critiche ricevute: "Quando cambia un allenatore è una grande sconfitta. Noi eravamo i primi dispiaciuti, evidentemente si era rotto qualche cosa e quindi bisognava cambiare. Quello che mi ha ferito è stato il fatto che mi è stato accreditato di aver mandato via Sarri, perché non ha toccato il Ciro calciatore ma il Ciro uomo. Su certi temi non sono mai voluto entrare, contro Sarri che è un allenatore di primo livello, ma non lo avrei fatto con nessuno. Ho fatto sette anni eccezionali, un anno di calo ci sta. Ma una stagione non può distruggere quanto di buono fatto con questa maglia", conclude.

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